Antagonisti recettoriali dell’angiotensina II: Losartan non modifica la malattia nella cardiomiopatia ipertrofica


Mancano trattamenti modificanti la malattia nella cardiomiopatia ipertrofica. L'obiettivo di uno studio randomizzato, controllato con placebo, è stato quello di valutare se Losartan ( Cozaar, Lortaan ) sia in grado di migliorare il deterioramento della funzione cardiaca e la capacità di esercizio.

Esami ecocardiografici, test da sforzo, risonanza magnetica o tomografia computerizzata sono stati eseguiti al basale e dopo 12 mesi su 133 pazienti ( età: 52 ± 13 anni; 35% donne ) assegnati in modo casuale a Losartan ( 100 mg/die ) oppure a placebo.

Losartan non ha avuto effetto sulla funzione sistolica rispetto al placebo [ differenza media di frazione di eiezione ventricolare sinistra [ FEVS ] 0% ( IC 95%, -3% al 4% ), p = 0.84, o deformazione longitudinale globale dello 0.7% ( IC 95%, - 0.2% al 1.6% ), p = 0.13 ].

Né le misure ecocardiografiche della funzione diastolica, volume atriale sinistro [ differenza media 2 ml/m2 ( IC 95% da -4 a 8 ml/m2 ) p = 0.53 ), né la capacità di esercizio [ differenza media -0.3 equivalenti metabolici ( MET ) ( IC 95%, da -1.0 a 0.3 MET ), p = 0.28 ] differivano tra i gruppi di trattamento.

Al follow-up, è stata riscontrata una ulteriore progressione della malattia, con la compromissione più importante rappresentata da un aumento del volume atriale sinistro di 6 mL/m2 ( IC 95%, da 3 a 9 mL/m2, p inferiore a 0.0001 ) in entrambi i gruppi combinati.

La frazione di eiezione del ventricolo sinistro ( FEVS ) è diminuita [ variazione media -2%, ( IC 95%, da -3% a -1% ), p = 0.037 ]; il 4% dei pazienti presentava cardiomiopatia ipertrofica allo stadio terminale con una FEVS inferiore al 50% al termine dello studio.

In conclusione, il trattamento con Losartan non ha avuto effetto sulla funzione cardiaca o sulla capacità di esercizio rispetto al placebo.
Losartan non è riuscito a migliorare le prestazioni del miocardio e a modificare la progressione della malattia.
Questi risultati non supportano l'uso degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II come modificatori della malattia nei pazienti adulti affetti da cardiomiopatia ipertrofica manifesta. ( Xagena )

Axelsson A et al, Heart 2016; 102: 285-291

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